Geometrie perfette e tinte pastello fanno da sfondo ad uno scenario incantevole, quasi magico nella sua unicità

Calosso

Calosso, piccolo comune di circa 1300 abitanti, sorge proprio su questi pendii, tra le Langhe ed il Monferrato, a circa 23 km a sud dalla città di Asti.
Vaste distese di vigneti si diramano armoniosamente per tutto il territorio che dal 2014 è entrato a far parte del Patrimonio Unesco.
Calosso, terra di vini da tempo immemore, è uno dei comuni che ospita le numerose aziende vinicole del Piemonte, ambiente da sempre frequentato sia da intenditori sia da amatori di vini provenienti da ogni parte del mondo.

I vitigni

Il territorio di Calosso si estende per circa 1.238 ettari, di cui 1.000 impiantati a vigneto.Queste le terre d’origine del Moscato d’Asti, ma anche di rinomati vini rossi come il Barbera, il Dolcetto, il Grignolino, il Freisa, il Calosso Doc e il Nebbiolo o di altrettanto preziosi vini bian-chi, come lo Chardonnay ed il Piemonte Doc.

Sono proprio i vigneti e la dedizione di chi ci lavora, che contribuiscono ad accrescere progressivamente il prestigio dei vini qui prodotti, anno dopo anno.

La storia del Calosso DOC

Dal 2011 il Gamba di Pernice, un vitigno a bacca rossa a forte rischio di estinzione, ha ottenuto la denominazione Doc, prendendo il nome di Calosso, proprio come il comune in cui vi è la più considerevole produzione. È proprio grazie ad alcuni viticoltori della zona, che hanno saputo preservare quest’antico vitigno con pazienza e dedizione, che un pezzo di storia locale è stato salvato. L’area di questo comune, infatti, rispetto alle zone limitrofe presenta un elevato numero di piccoli vigneti di Gamba Rossa, così chiamato perché il raspo diventa rosso poco prima dell'invaiatura, tingendosi di una sfumatura che molto ricorda il caratteristico colore delle zampe delle pernici.

La denominazione Calosso Doc rappresenta un immenso valore per la cultura viticola astigiana, che con grande sapienza e lungimiranza ha saputo salvare un vitigno tradizionale che stava per essere dimenticato. Il Calosso Doc, dunque, perfettamente racchiude in sé i valori del territorio in cui nasce, uni-tamente all’ammirevole devozione e determinazione dei suoi viticoltori.